Il pro-gamer "Lonewolf": "Il segreto? Giocare, giocare e giocare"

"sono nel campo degli eSports da tanti anni ed essere diventato il primo pro gamer di un club di Serie A"
28.04.2017 06:31 di Pasquale Rosolino Twitter:    vedi letture
Mattia ''Lonewolf'' Guarracino
Mattia ''Lonewolf'' Guarracino
© foto di Ufficio Stampa Samp

Qualche settimana fa vi abbiamo raccontato degli eSports, analizzando una nuova realtà che parte dai videogiochi ed arriva ai tesseramenti con club di calcio professionistici e non solo. Noi della redazione di Cartoniegiochi.com abbiamo contattato Mattia ''Lonewolf'' Guarracino, pioniere in questo campo per capire come si può passare dall'essere un gamer a all'essere un pro-gamer, dalla cameretta alla Sampdoria. Di seguito le domande poste a Lonewolf.

Dalla cameretta agli eSports, in quanti avranno detto questo frase... Ma realmente, come si diventa pro-player?
''La regola numero uno è quella di giocare, giocare e giocare. In questa maniera si migliora sempre di più conoscenza del gioco e il proprio stile. Poi bisogna partecipare a più tornei possibili, perché confrontandosi con avversari sempre migliori si possono imparare tante cose nuove. Più alto è il livello della competizione, maggiore peso hanno i dettagli. Capire come sfruttare al meglio una rimessa laterale oppure un corner può fare la differenza''.

Uno storico club ti invita a giocare per loro, la Sampdoria vuole fare da pioniera in questo mondo e scelgono te. Come ti sei sentito? Che emozione ti ha dato collaborare con dei calciatori professionisti?
''Ci ho messo un po' a realizzare quello che stava accadendo: sono nel campo degli eSports da tanti anni ed essere diventato il primo pro gamer di un club di Serie A è stato un premio per tutti gli sforzi fatti per promuovere i videogiochi competitivi. Sono orgoglioso di rappresentare una società importante come la Sampdoria. Devo dire grazie al presidente Ferrero, che ha creduto fin da subito in questo progetto. Il rapporto con i calciatori è splendido, la loro disponibilità mi ha colpito positivamente. Ho giocato a FIFA 17 con molti di loro e alcuni, come Muriel e Regini, hanno anche voluto partecipare come ospiti al primo torneo open organizzato allo stadio "Ferraris".

Giocare, in questo caso videogiocare se mi concedi il termine, è la cosa più divertente di questo mondo. Com'è farlo per lavoro?
''Amo videogiocare. Ma fare partite è solo una parte del lavoro e di certo non è quella a cui si dedica più tempo. Piuttosto, si spendono ore e ore a cercare di organizzare tornei di alto profilo, tipo la prima Sampdoria eSports Cup. Bisogna pensare ad ogni dettaglio per fare sì che ogni iscritto si diverta ed esca soddisfatto. Presto con la Samp disputerò un torneo contro altri pro gamer italiani ed europei: ci sarà da divertirsi. Vogliamo che sia una festa e ovviamente mi piacerebbe anche vincere. Quindi dovrò allenarmi per bene''.

In chiusura devi dare un doppio consiglio ai player di Fifa, come possono fare per raggiungere i tuoi livelli in Week-end League? E per secondo un consiglio per chi sogna di diventare pro-player.
''Personalmente credo che la Weekend League vada un po' rivista: primo perché giocare fino a quaranta partite nel fine settimana è dura; secondo perché una qualificazione non può dipendere da un sovraccarico dei server. Troppo spesso la linea cade immotivatamente sul più bello. Comunque sia, mi ripeto: per migliorare bisogna giocare e, se possibile, affrontare player più forti. Insegna molto di più una sconfitta per 1-0 contro un avversario valido che un 6-0 agevole contro un principiante. Il mondo degli eSports in Italia è ad un momento di svolta: sono tante le società calcistiche che stanno guardando in questa direzione. Per cui, a chi sogna di diventare un pro dico: non smettete di perseverare. Provate e riprovate. L'occasione buona può arrivare quando meno ve lo aspettate''.

Si ringraziano Mattia Guarracino e l'Area Comunicazione U.C. Sampdoria